FOGLIZZO. Tra i borghi canavesani, Foglizzo resta uno dei più antichi, con un ricchissimo patrimonio artistico e culturale. È un paese di 2300 abitanti di vocazione agricola che si trova nella piena pianura Canavesana.
Inoltrandosi nel paese, si nota subito la struttura di origine tardo- romano che si erige sulla piccola collinetta, ovvero il Castello dei Biandrate, da cinque anni facente parte del circuito Castelli e Dimore storiche di Turismo di Torino e Provincia.
Nel Medioevo si caratterizzò come luogo di difesa e di rifugio, proprio per la posizione di spicco che ha e chi gli permetteva di dominare sul paese e sulla pianura antistante.
Fu abitato dai Conti Biandrate di San Giorgio, che nel corso dei secoli continuarono a modificarlo a seconda delle mutate esigenze, ma perso lo scopo difensivo, nel XVIII venne trasformato in una dimora signorile, eliminando le merlature e il ponte levatoio. Restano però gli splendidi soffitti lignei a cassettoni e gli affreschi del piano nobile, risalenti al Cinquecento.
La leggenda inoltre racconta che un tunnel sotterraneo collegasse il Castello a quello dei Biandrate di San Giorgio Canavese.

“Il Castello è sede del Municipio – spiega il primo cittadino dal 2014, Fulvio Gallenca – è stata spostata qui, quando divenne di proprietà pubblica, infatti a Foglizzo nel gergo paesano non si utilizza la parola Municipio, ma appunto si dice il Castello… Quindi noi andiamo in castello per rinnovare la carta d’identità, per sposarsi oppure si ci si trova in castello per tante attività come per esempio andare in biblioteca o andare negli studi medici”.

Ma Foglizzo è anche eventi e tradizioni, come spiega Roberto Debernardi, presidente della Proloco: “E’ il mio terzo mandato ormai ed io sono davvero molto orgoglioso di essere presidente della Proloco, anche perché io sono nato qua e per me Foglizzo è importante, è il mio paese. La Proloco per la comunità foglizzese ha un notevole significato e organizziamo diverse attività. Partendo dalla Festa Patronale di Santa Maria Maddalena, continuando con la manifestazione internazionale e con altre attività, come la polentata di beneficienza, con il cui raccolto, si va sempre a restaurare qualcosa all’interno del paese”.
EVENTI E TRADIZIONI
Tra gli eventi di spicco che si svolgono durante l’anno hanno luogo il Carnevale storico a febbraio, la Sagra del Coussot a giugno, la Festa Patronale di Santa Maria Maddalena a fine luglio, la festa di San Rocco ad agosto e la fiera di Santa Caterina a fine novembre.
Ma viene dato spazio anche allo sport con la manifestazione organizzata dalla Proloco, che si svolge tutti gli anni a fine agosto a partire dal 1962. La “4 Giorni Internazionale di Foglizzo”, così chiamata che consiste in una serie di marce non competitive, che si sviluppano su tracciati diversi ogni giorno e con difficoltà differenti sui 10, 21 o 42 Km.
I PRODOTTI TIPICI
Un mix di storia, cultura ed eventi Foglizzo, a cui si aggiunge la storia della cucina, ricca di piatti della tradizione contadina.
Ed oltre ai fagioli con le cotiche, cucinati in pignatte di terra cotta durante il periodo di Carnevale, troviamo il salampatata, presente nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino, prodotto in inverno dall’Azienda Agricola San Rocco come racconta il titolare Giampiero Imocrante: “Con mia moglie Maria Teresa e i miei figli Daniele e Luca, portiamo avanti un’azienda agricola nel paese, in cui produciamo cereali e alleviamo bovini e maiali, con un punto vendita. Tra le tante cose, noi siamo produttori del salampatata, che è tipico del Canavese e che viene prodotto da settembre ad aprile, proprio perché non è un prodotto a lunga stagionatura. Si utilizzano le patate bollite, passate al tritacarne e si aggiunge della pancetta, circa la metà di ognuno e poi si insacca, mettendo gli aromi. Si può gustare così oppure nella pizza, nella frittata o sopra il pane caldo”.
Il campanile più alto di tutta la diocesi
Proseguendo verso la salita principale che, snodandosi tra le case, si innalza dal centro del paese, si arriva alla Parrocchia di Santa Maria Maddalena, la chiesa principale di Foglizzo che fu costruita tra il 1741 e il 1746 sui progetti dell’Architetto Bernardo Vittone.
“Un’altra particolarità di Foglizzo – aggiunge ancora il sindaco Gallenca – è quella legata al campanile, alto 55.5 m. È il più alto della Diocesi di Ivrea ed il secondo del Canavese. La sua sommità è ornata da un globo che ricorda una zucca, “cossa” in piemontese, da cui il soprannome dialettale “cossot” dei foglizzesi”.
Spostandosi poi verso il centro del paese, lungo la Gora del Mulino, è situato il Mulino Querio, tanto antico quanto lo stesso abitato foglizzese.
Un Mulino che porta con sé una lunga storia e aneddoti della famiglia Querio che nell’ottobre del 2017 venne appunto donato da Franca Querio, ultima erede del Mulino, al Comune.

Dalla saggina alle scope e al museo…
“Foglizzo è conosciuto come il paese delle scope – racconta il Sindaco Gallenca – perché nel dopoguerra tutti gli abitanti e si diceva scherzosamente tranne il parroco, facevano le scope…Mio nonno compreso. Per uscire dalla crisi provocata dalla guerra si coltivava la saggina quindi, con cui venivano prodotte le normali scope di saggina. I manici venivano prodotti nelle segherie e mentre gli uomini la raccoglievano, le donne la tagliavano e ci cucivano le scope. Poi gli uomini di nuovo, se le caricavano legandole alla bici e andavano venderle in giro per il Piemonte… Alcune famiglie addirittura sono emigrate in Francia per produrre scope di saggina”.
Questa antica tradizione oggi, viene “solo ricordata” con il piccolo museo dalla scopa alla Saggina allestito dall’ Uni-tre del paese, dentro la cappella sconsacrata di San Defendente, che fa parte della rete dei musei dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.