Gianni Agus ha 53 anni. Vive a Favria dal 2005, sposato con Tiziana Melfi e papà di due figli di 15 e 12 anni.
E’ iscritto al Movimento 5 Stelle dal 2012. A Favria il gruppo, attivo da quella data, inizialmente è stato il riferimento dell’alto canavese, dopodiché si sono creati altri gruppi. Il più importante, quello di Rivarolo, ha partecipato alla competizione amministrativa arrivando terzo su cinque.
Gli iscritti si riuniscono una, due volte al mese, in base agli argomenti nella stanza concessa in uso gratuito al piano terra del municipio.
Il Movimento potrebbe decidere di presentarsi alle elezioni del 2017. Agus non si sbilancia ma, intanto, lunedì 12 settembre, ha portato in piazza il senatore Alberto Airola.
Agus è anche alla guida della Pro Loco, dallo scorso anno.
Oggi il Movimento quanti iscritti conta a Favria?
Stiamo aumentando. Alle riunioni di zona partecipano persone di Cuorgnè, Salassa, Rivarolo, Valperga, Front. Alle politiche del 2013 a Favria abbiamo ottenuto il 32 per cento. Quindi posso pensare che a Favria uno su tre simpatizzi per il Movimento.
Avete trovato disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale?
Abbiamo avuto la disponibilità del locale comunale in modo gratuito. Invece il sindaco non ha accolto la richiesta di mettere a disposizione delle bacheche. Aveva risposto che non voleva passare il tempo a dare risposte politiche. Ma il nostro obiettivo era informare il cittadino di quello che il Movimento propone o ha da dire. Non abbiamo protestato. Ci siamo messi a lavorare.
Nelle riunioni si parla di temi locali, di quali?
Si parla del territorio e si commentano le notizie a livello nazionale. Si tratta di argomenti politici. Ci sono argomenti che, come Asa, abbiamo cercato di interpretare e conoscere. Si può parlare della viabilità di Favria, delle linee di trasporto, limiti che ci sono nel territorio.
Il Movimento si sta preparando per partecipare alle prossime elezioni comunali. Anche a Favria?
Non vogliamo partecipare per forza. Abbiamo cominciato a trattare l’argomento. Valutiamo se si forma un gruppo, se può lavorare. Non lo faremo a tutti i costi. Non c’è un candidato sindaco. Ci sono parametri precisi: bisogna essere dodici più uno di cui quattro donne. Noi stiamo contandoci e stiamo cominciano a rifletterci. Favria è territorialmente un comune importante, ha oltrepassato i cinquemila abitanti, amministrare è una cosa seria. Ci prenderemo tutto il tempo per decidere se presentare la lista o meno.
Non valutate di presentarvi con qualche altra lista? Tiziana, tua moglie, era stata candidata con Valente.
Individualmente ciascuno può decidere. Se la minoranza decidesse di ripresentare la lista potrei dare il mio supporto. Ma non come Movimento 5 Stelle perché la regola è comporre liste con un simbolo, certificate 5 stelle.
Se ti dovessi candidare, lasceresti la Pro Loco? Martino Vayra lo ha fatto prima di te (anche lui si era candidato con Valente nel 2012).
Se dovessi essere il candidato sindaco sì, altrimenti non darei le dimissioni se mi candidassi come semplice consigliere.
Ti sta dando soddisfazione l’attività nella Pro Loco?
Assolutamente sì. E’ una bella Pro Loco, composta da persone molto attive che hanno trascinato e coinvolto molto bene gli anziani che si sono prestati al cambiamento. C’è un bell’affiatamento. Stiamo organizzando molte iniziative anche perché siamo di più, l’età è diminuita, c’è voglia di lanciare delle novità. Ci manca, purtroppo, la sede.
Da qualche tempo siete senza sede. Non c’è possibilità di riutilizzare il salone San Michele?
Lo avevamo in comodato d’uso, concesso dal parroco. Il comune ci ha detto che il locale non è agibile. A luglio di due anni fa abbiamo dovuto abbandonare quindi il salone San Michele per motivi di sicurezza. I lavori non sono stati realizzati. Si parla di 10mila euro solo per mettere a posto la cucina, 80mila euro per sistemare il salone ed altri 360mila euro per renderlo agibile per ospitare più di 99 persone. Non abbiamo chiesto al comune una nuova sede. Ci siamo riorganizzati: da due anni abbiamo la cucina da campo e distribuiamo il cibo all’esterno.
Invece da cittadino come vedi Favria?
Favria ha bisogno di un rinnovamento generazionale. Senza criticare l’attuale sindaco ma, per quanta sia la sua volontà, dopo 25 anni è difficile proporre un rinnovamento. Questo è uno dei pilastri del Movimento: dare un limite di due mandati per amministrare. Io vedo una possibilità.
C’è qualche iniziativa che in questo mandato ti è piaciuta particolarmente da parte dell’Amministrazione o che non ti è piaciuta?
Una cosa che non mi piace è la monopolizzazione che c’è stata nel paese che è stato il modo di amministrare di Ferrino, dando poco spazio ad altri. E’ un male perché impedisce l’espressione, la partecipazione, di tutti. Non trovo altri difetti in Ferrino ma ritengo che il suo sia un modo di fare che non fa crescere tutti ma soltanto qualcheduno. A livello umano lo stimo, ha delle capacità, è presente, è sui problemi, ci mette la faccia.
La minoranza?
Il grosso errore di questa minoranza è stato non far sapere alla popolazione che cosa ha fatto. Perché ha lavorato tantissimo, è stata attenta, ma non lo ha comunicato ai propri votanti. Ha organizzato un gazebo informativo in quattro anni. Io penso che gli incontri con le persone, il dialogo, che tutto questo sia un interscambio indispensabile.
Cosa ti aspetti per i primi cinque anni indipendentemente se ti candiderai o meno, se il Movimento 5 Stelle ci sarà o no?
Sicuramente un’Amministrazione 5 Stelle farebbe un lavoro più capillare nel territorio. I problemi di San Rocco sono diversi da quelli di Sant’Antonio o dell’Annunziata. Cercherebbe di interagire di più con associazioni, commercianti, imprenditori. Favria ha pro e contro: è un grande paese dormitorio (c’è martedì gente non affezionata a Favria che torna solo a casa la sera, partecipa in modo distaccato) e questo è un problema; d’altra parte ci cono capacità da conoscere e coinvolgere.