Rivoluzione civile è il termine che, più di ogni altro, rappresenta la principale necessità del nostro paese. C’è bisogno di un’autentica carica rivoluzionaria. Non fine a sé stessa, non l’ennesimo fenomeno movimentista nato sulle ali della facile indignazione e nemmeno l’ennesimo cartello elettorale destinato a disintegrarsi un istante dopo il voto. Ma un nuovo Rinascimento civile, che si dovrà sviluppare e strutturare nell’ambito del più grande strumento democratico previsto dalla Costituzione, il voto. L’Italia ed il Piemonte, mai come in questo momento storico, hanno bisogno di una Rivoluzione civile che infranga i vecchi schemi della politica senza trascendere nel populismo a buon mercato. Una proposta politica nuova, che sappia mettere insieme chi in questi anni ha messo in atto una dura opposizione ai governi siamesi Monti – Berlusconi insieme alla società civile ed a tutte quelle figure di alto spessore morale, che seppur lontane dalla politica, hanno lavorato in diversi ambiti per il bene del nostro paese. Una forza pulita, che sappia mettere al centro della propria proposta politica la legalità. E in quest’ottica credo sinceramente che la persona più adatta a riaffermare e sintetizzare tali valori sia Antonio Ingroia. Un coraggioso uomo delle Istituzioni, già collaboratore di una personalità come Paolo Borsellino, un pubblico ministero capace di fare luce su una delle storie più tristi della nostra Repubblica come la trattativa tra Stato e Mafia. E proprio tra le priorità del nostro paese non deve mancare una nuova politica nel campo dell’antimafia, un serio progetto in grado di amputare ogni zona d’ombra tra le organizzazioni malavitose e le Istituzioni. Una strada in parte già percorsa dall’attività in Consiglio regionale del gruppo Italia dei Valori che per primo ha proposto la costituzione di parte civile dell’ente al processo Minotauro sulle infiltrazione delle cosche a Torino e provincia. E’ importante dunque che si mantenga alta l’attenzione della società civile, in particolar modo quella canavesana, sul prosieguo del processo con la speranza che il lavoro della magistratura porterà alla completa bonifica delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale della provincia di Torino e non solo.
Benvenuto! Accedi con le tue password!