Incidente probatorio, al Tribunale di Cuneo, per Pier Giorgio Mandrile, mandante con l’ex carabiniere Pantaleone Parlato dell’omicidio di Salvatore Germanò, il pentito della ‘Ndrangheta ritrovato l’estate scorsa sepolto lungo il torrente Gesso a Borgo San Dalmazzo, dopo essere stato ucciso con colpo di pistola alla testa. Mandrile e Parlato, entrambi rei confessi, accusano Vittorio Ierinò di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Germanò, ucciso per aver imprestato soldi a tasso d’usura (prestito di 75 mila euro poi diventati 125 mila). Ierinò, calabrese pluripregiudicato ed ex pentito, catturato con un blitz a Torino nell’ottobre 2014, ha dichiarato di non c’entrare nulla con l’omicidio. Germanò, già collaboratore di giustizia, era stato condannato nel 2009 a 8 anni per usura.
