Qualche critica è già arrivata, sulla variante al Prgc, da parte di esponenti sia di maggioranza che di minoranza a cui Cieol ha risposto con l’invito a presentare eventuali emendamenti o osservazioni entro il termine previsto per legge.
Il primo a prendere le distanze, durante l’ultimo Consiglio Comunale, è stato Renato Alessio esordendo con la premessa che esiste una sproporzione tra la capacità abitativa (che secondo il piano potrebbe addirittura superare i 6mila abitanti) e la situazione demografica.
“Dagli anni ’80, dal boom Olivetti, ad oggi – ha spiegato Alessio -, la popolazione è diminuita fino agli attuali 3300 abitanti. Il nostro territorio ha anche altri problemi: i giovani vanno altrove con difficoltà, poi, a farli rientrare perché qui l’economia non riparte”. Di fronte a questo quadro a dir poco angosciante Alessio ha annunciato il proprio voto favorevole alla variante, ma con riserve, perché, pur avendo stralciato due aree, le zone edificabili rimarrebbero eccessive rispetto alle opportunità reali.
“C’è un punto – ha aggiunto – che noi amministratori dobbiamo affrontare: le opere pubbliche sono finanziate da oneri di urbanizzazione e se quei due palazzi non vengono costruiti non saranno realizzabili a meno di trovare altre risorse, ora molto difficile”. Per questo approvo la variante ma riservandosi variazioni”.
Il consigliere di minoranza Katia Bettin ha rilevato la paura degli abitanti di “finire chiusi in un paesaggio di cemento”, proprio dove sono previsti i due condomini, per questo avrebbe già pronto un emendamento al fine di apportare un’ulteriore riduzione edificatoria.
Giacomo Bianco e Piera Peretto si sono astenuti. “Sono d’accordo con Alessio – ha sottolineato Bianco -, ci sono sempre più case in vendita, che senso ha costruire ora?”.
Strano ma vero anche in seno alla maggioranza c’è stata un’astensione: quella della consigliera Paola Bordet che nell’area soggetta a variante, ahilei, ci vive.