Bruno Aloy, per tutti il “Brascin”, si è spento il 21 dicembre all’età di 76 anni. Un ictus l’ha portato via alla sua famiglia e ai suoi concittadini, ancora sgomenti per questa improvvisa perdita.
Classe 1938, nasce a Corio, in case Brascin. Dopo aver fatto per diversi anni il rappresentante del “Caffè Costadoro”, allora “Orcafè” , nel 1972 gli viene proposto di rilevare il ristorante del paese, situato nella piazza principale.
Inizia così una lunga ristrutturazione dello stabile, di costruzione ottocentesca, terminata alla perfezione, e come Aloy desiderava, soltanto nel 2006, quando, finalmente, vengono ultimate le camere che servivano per ospitare i turisti in occasione dei XX giochi olimpici invernali svoltisi a Torino. Ed è proprio grazie a questa manifestazione sportiva che, al Brascin, viene consegnata la “Medaglia d’oro dell’ospitalità”, onoreficenza che, orgogliosamente, espone dietro il bancone del bar.
“Un padre meraviglioso e determinato, con una grande forza di volontà. Fino all’ultimo giorno ha aperto il suo bar/ristorante alle 5.15, come faceva tutte le mattine, da sempre.” Lo ricorda così il figlio Luigi, anche lui impegnato nella gestione dell’attività di famiglia insieme al fratello Marco.
Descritto come un uomo di una grinta fuori dal comune, rispettato e amato da chiunque lo conoscesse, viene ricordato dai suoi concittadini come “ L’highlander di Queuri”.
Elena Genco