Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che l’associazione Identità Comune ha inviato allo chef Kumalè, Vittorio Castellani, non appena si è saputo del suo incarico di consulenza per conto del Comune di Chivasso nell’organizzazione degli eventi promozionali del territorio per l’Expo 2015.
“Buongiorno sig. Vittorio Castellani, in merito alla promozione turistica del Chivassese volevamo segnalarLe quanto segue. Il Chivassese ha sicuramente grandi potenzialità turistiche e lo sviluppo turistico rappresenta l’unica possibile prospettiva economica ed occupazione del territorio. Tuttavia – come dice il proverbio – non si fanno le nozze con i fichi secchi, nel senso che occorrono le risorse strutturali essenziali per sfruttare le attrattive turistiche. Il centro del territorio, Chivasso, è ben posizionato sull’asse ferroviario Milano-Torino, ma i collegamenti ferroviari da Milano-Rho Fiera sono assolutamente non competitivi rispetto a Torino (raggiungibile in 30 minuti di Frecciarossa), a Vercelli (38 minuti di Frecciabianca) e Novara (23 minuti di Frecciabianca): occorre infatti un’ora e un quarto di regionale scomodo e la situazione non cambia anche prendendo il Frecciarossa da Rho a Torino e poi il treno metropolitano da Torino a Chivasso, significa solo pagare molto di più per impiegare praticamente lo stesso tempo: un’ora e 10 minuti (30 minuti Rho-Torino + almeno 15 minuti di coincidenza + 25 minuti di treno locale metropolitano) con in più il disagio di cambiare treno, molto scomodo quando si viaggia con valigie. Il costo sale infatti a ben 33,55 euro rispetto a ai 10,50 del regionale senza nessun vantaggio concreto. Solo se fermasse il treno Frecciabianca il tempo di percorrenza scenderebbe sotto l’ora e il prezzo sarebbe contenuto a 20 euro, con un viaggio davvero più veloce e confortevole e senza cambi. Chivasso, data la sua capacità alberghiera, è un’ottima base logistica ma bisogna che le attrattive vicine siano raggiungibili: Fruttuaria è a 5 km, i castelli di Foglizzo e San Giorgio sono a 10 e 15 km ma non c’è l’autobus perché la linea fa San Benigno – Foglizzo – San Giorgio senza passare da Chivasso (cosa che tra l’altra servirebbe anche a chi viene a scuola o all’ospedale di Chivasso e per l’interconnessione al Movicentro di Chivasso); Caluso e Candia sono a 10/15 km ma non c’è la possibilità di integrare i carenti servizi ferroviari (linea Chivasso-Ivrea) con gli autobus perché i pullman Torino-Caluso-Ivrea non passano nel centro di Chivasso ma all’autostrada (impedendo così anche le coincidenze con la ferrovia); sarebbe interessante anche il collegamento con il mondo del riso (Cigliano) e delle pesche (Borgo d’Ale) che sono sempre a 10/15 km da Chivasso ma il pullman Borgo d’Ale-Cigliano-Rondissone-Torino non passa in Chivasso ma solo dal casello autostradale (mentre sarebbe logico che facesse scalo al nodo di interscambio del Movicentro di Chivasso anche per interconnettersi con i collegamenti verso l’Oltrepò e il resto del Chivassese). Il Chivassese è ricco di monumenti e luoghi di interesse ma oltre a non essere interconnessi con una rete di trasporto (come dimostrato prima) sono per lo più lasciati a sé stessi e poco visitabili: solo per fare un paio di esempi, il duomo di Chivasso è in condizioni penose per la grave situazione del tetto e potrebbero esserci presto problemi di agibilità, il sito archeologico di Industria a Monteu da Po è visitabile solo chiamando a casa il custode e in ogni caso è senza alcuna struttura di accoglienza ed i reperti di grande valore sono in una teca del Museo di Archeologia a Torino dove neanche gli abitanti del Chivassese vanno a vederli. Aggiungiamo che l’ufficio turistico del territorio, ubicato nella biblioteca di Chivasso è aperto solo il martedì pomeriggio e il sabato mattina. Francamente non si può costruire un futuro turistico del Chivassese senza risolvere queste condizioni fortemente penalizzanti, quando almeno quelle trasportistiche si possono migliorare da subito e senza investimenti, anzi addirittura con un risparmio di risorse come mostriamo in questa proposta che conoscono bene sia i sindaci del Chivassese sia gli assessori regionali Pentenero e Balocco: http://www.portadelcanavese.it/documenti/razHubChivasso.pdf La questione Chivassese ed Expo 2015 dal punto di vista logistico è quella che presentiamo in questa pagina web che La invitiamo a leggere http://www.portadelcanavese.it/expo.htm. Così come non si può nel contesto di un evento che avrà il fulcro a Milano, puntare a far nascere un turismo nel Chivassese (lasciandolo con tutti quegli handicap logistici e funzionali) soltanto come ricaduta di terzo livello di quanto si progetta per Torino che già intercetta di riflesso i turisti da Milano: questo è il limite di quanto presentato da Ascom e Turismo Torino lunedì 15 al teatrino di Chivasso. Si rischia davvero di fare un buco nell’acqua come illustrato in questo schema che alleghiamo. Cordiali saluti e a Sua disposizione per confronti e chiarimenti”.
Associazione culturale Identità Comune