CHIVASSO. Circola un hashtag, che poi altro non è che una battuta, negli ambienti politici del centrodestra cittadino. Il candidato sindaco della coalizione? #citofonareforzaitalia. Ma non solo.
Per capire chi sarà il candidato sindaco del centrodestra è necessario #citofonare un po’ tutti i campanelli dei partiti che formano la coalizione, perché ciascuno ha la sua carta da giocare.
Partiamo, appunto, da Forza Italia.
Il partito dell’onorevole Carlo Giacometto di Brusasco e del segretario cittadino Domenico Ciconte ha da mo’ individuato il suo candidato sindaco ideale: è Massimo Giovannini di Castelrosso, un curriculum vitae lungo così di esperienze nell’amministrazione della città, fuori dai giochi da una decina d’anni ma pronto a rituffarsi nell’avventura. D’altronde ha già detto di sì e altro non aspetta, il conte di Castelrosso, se non l’investitura ufficiale. Un’investitura che tarda ad arrivare. Perché? Semplice, #citofonareFratellid’Italia, ad esempio. Il partito dell’ex assessore Enzo Falbo vorrebbe come candidato sindaco un ex primo cittadino della città, non un conte: ovvero, Bruno Matola. Ad oggi, Fratelli d’Italia è ferma sulla sua posizione.
Oppure #citofonareLega del consigliere regionale Gianluca Gavazza di Torrazza e del segretario cittadino Marcello Cuniberti. Le candidature di Giovannini e Matola non riempiono la bocca del consigliere regionale, che invece preferirebbe servire un menù un po’ più appetitoso.
Il primo di Emanuele Cigliuti, che peraltro ha già dato la propria disponibilità a tutti i partiti e per ora è tenuto in “stand by” un po’ da tutti quanti? No.
La Lega di Gavazza e Cuniberti – è rumors delle ultimissime ore – starebbe lavorando all’ipotesi di candidare a sindaco una donna, la psicologa con studio a Chivasso e, nel caso, alla prima esperienza elettorale, Debora Milanesio. Un piatto da leccarsi i baffi, ne è convinta la Lega, tant’è che non è escluso possa servirlo già nel menù delle prossime cene di Natale con i colleghi di coalizione.
Una coalizione che, però, deve fare i conti anche con quello che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia considerano un po’ un incomodo: Matteo Doria di Amo Chivasso e le sue frazioni, consigliere comunale uscente, moderato e appassionato dell’amministrazione pubblica tanto che è impossibile immaginare un’elezione a Chivasso e dintorni senza il suo nome impresso tra quello dei candidati. Dunque, mentre il centrodestra resta ancora appeso ai citofoni dei vari partiti, il centrosinistra è alle prese con altre questioni. Anche perché di citofoni qui, dopo la chiusura della sede del Pd di qualche settimana fa, ne restano davvero pochi da suonare. Il Pd e quel che resta di Chivasso Solidale hanno già detto la loro: il candidato sindaco è l’uscente Claudio Castello. Liberamente spinge per Claudia Buo e Marco Marocco del Movimento 5 Stelle potrebbe essere il candidato sindaco nel caso in cui venisse ricucito lo strappo tra i Dem di Massimo Corcione e gli ex sindaci Libero Ciuffreda e Renato Cambursano, entrambi sostenitori della Buo e “anti-Claudio Castello”. Per dire: non #citofonarepiùclaudiocastello. Nello strappo che il centrosinistra sta in qualche modo cercando di ricucire prima delle elezioni, s’inserisce la civica del consigliere comunale di opposizione Adriano Pasteris. Il professore ha già fatto sapere di non volersi candidare a sindaco ma ha annunciato che la sua lista ci sarà. Con chi? Chi lo sa.
O meglio, #citofonareUnioneCivicaChivassese.