SEI Energia, controllata del Gruppo Waste Italia, chiede il concordato preventivo. Nel comunicato del gruppo del 27 dicembre 2016 si legge che SEI “ha depositato presso il Tribunale di Torino il ricorso per l’ammissione della Società alla procedura di concordato preventivo “con riserva” ai sensi dell’art. 161, sesto comma, L. Fall.”
SEI Energia, sede legale a Rivoli, conduce il teleriscaldamento nei Comuni di Grugliasco, Rivoli, Collegno (a Grugliasco in società con il Comune nella società NOVE: SEI ha il 49% e il Comune il 51%).
SEI era una delle tante società create e controllate da ASM, l’Azienda Servizi Municipali di proprietà del Comune di Settimo, ora in liquidazione.
Nel 2010 ASM aveva ceduto SEI a Kinexia di Pietro Colucci, che ora si chiama Gruppo Waste Italia e controlla SMC, proprietaria delle discariche di Chivasso e del 49% di SETA. Però ASM non aveva venduto a Colucci tutta SEI: si era tenuta il teleriscaldamento di Settimo e quello di Chivasso. Non sappiamo perché: non sappiamo se ASM ha voluto tenersi questo pezzo di azienda oppure se Kinexia non l’ha voluto.
Un probabile segno delle difficoltà di SEI si era già manifestato nel luglio 2015, quando la società aveva ceduto in affitto per 36 mesi gli impianti di teleriscaldamento di Rivoli, Collegno e Grugliasco a Innovatec, una controllata / correlata anch’essa del Gruppo Waste Italia, nella prospettiva di una cessione definitiva.
Il comunicato spiega che SEI ha chiesto il concordato a causa “dell’obiettiva impossibilità della Società di far fronte con regolarità all’intero complesso delle proprie obbligazioni a seguito di una situazione di disequilibrio nei conti”.
Il disequilibrio dei conti non è causato dalla gestione degli impianti di teleriscaldamento, che anzi è “idonea a generare un risultato positivo”, seppure “a condizione che SEI sia in grado di proseguire con regolarità i rapporti con i fornitori strategici di business”. Il disequilibrio nasce dal fatto che nel 2010 SEI si è accollata i debiti, o parte dei debiti, di ASM e della controllata Pianeta: tra questi i debiti di 23 milioni di euro verso da Monte Paschi Siena, Unicredit e Intesa San Paolo. Monte Paschi ha già avviato un’azione giudiziale per recuperare il proprio credito.