Nemmeno questo ci ha risparmiato l’amministrazione di Libero Ciuffreda e di Massimo Corcione: l’esibizione delle sofferenze degli animali per il divertimento degli umani. Mercoledì 31 agosto alla fiera del Parco Mauriziano c’erano tre stand che facevano rabbrividire. La Cascina Festa di Pancalieri, l’Oasi degli animali di San Sebastiano e l’Associazione Ornitologica Chivassese esponevano animali di ogni tipo dentro a gabbie in parte piccolissime. Animali che sono stati al Parco, per il piacere inconsapevolmente sadico degli umani, dal mattino al pomeriggio. A volte al sole senza che gli standisti si preoccupassero di coprire le gabbie. Alcuni spaventati dalla folla di visitatori. Al pomeriggio portati via in furgoni nei quali durante il viaggio sotto il sole la temperatura sarebbe salita a livello insopportabile. Furgoni nei quali non c’era traccia di acqua per dissetarli. La Società Ornitologica mostrava con orgoglio piccoli volatili come i soliti canarini, dentro alle solite piccole gabbie: più o meno come se gli uomini venissero chiusi in celle di pochi metri cubi e aperte da tre lati per il pubblico divertimento. Le mamme accompagnavano i bimbi ad ammirare i canarini in gabbia: in pratica insegnavano loro, senza saperlo, non ad “amare” gli animali ma ad incrudelire su di loro tenendoli prigionieri in luoghi e condizioni che se fossero nati liberi non sceglierebbero mai.
Sullo striscione della Cascina Festa era scritto: “Compra vendita – scambio minuto ingrosso. Pappagalli Canarine Galline Fagiani Anatre” e pure le “Oche ornamentali”. E “Piccoli e grandi animali da giardino e parco”. Affissi alle gabbie ameni foglietti con la scritta: “Cavie euro 5,00” e “Pavoni cuccioli euro 15,00”. Purtroppo in uno degli stand sventolava pure la bandiera verde della CNA, la Confederazione Nazionale Agricoltura. Sul sito dell’Oasi degli animali troviamo la lista degli ospiti. In parte non sono autoctoni ma provengono da altre parti del mondo, da habitat completamente diversi, dove dovrebbe venire lasciati in pace a vivere, e morire: Amazona di Panama, Anaconda Gialla, Armadillo a sei fasce, Cammello, Lepre della Patagonia, Pecora del Camerun. Conuro della Patagonia, Testuggine della steppa, ecc.
Dunque mercoledì al Parco Mauriziano, grazie al Comune di Chivasso, abbiamo assistito ad uno spettacolo di inutile crudeltà. Abbiamo assistito al peggio del peggio del comportamento degli uomini verso gli animali: imprigionarli per divertirsi. Qualcuno può ancora in buona fede pensare che il nostro organismo abbia bisogno di nutrirsi di carne, anche se studiosi e clinici hanno spiegato per la nostra salute è meglio evitare la carne. In qualche parte del mondo sarà necessario ricorrere agli animali da lavoro. Ma non si vede che cosa possa giustificare l’uso degli animali per il proprio divertimento. Non è un caso che l’Onu abbia proclamato fin dal 1978 una Dichiarazione dei diritti degli animali nella quale leggiamo: “a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; b) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”. Sorprende che una amministrazione che si gloria delle proprie iniziative culturali, firma carte etiche, vanta di occuparsi dei più deboli, come i migranti, sorprende che poi finisca a patrocinare la crudeltà verso gli ultimi degli ultimi, gli animali. Meraviglia che una amministrazione “colta” trascuri insegnamenti non lontani da trovare. A Caluso il liceo è intitolato a Piero Martinetti, il filosofo pacifista e antifascista vissuto a Castellamonte, che nel 1920 pubblicò il libro Pietà per gli animali. Aldo Capitini, antifascista, vegetariano, teorico della nonviolenza, non dovrebbe essere sconosciuto ai vecchi compagni del Centro Otelli oggi quasi tutti sostenitori dell’amministrazione: negli Elementi di una esperienza religiosa prevedeva che, persuadendosi a non uccidere gli animali, gli uomini si sarebbero persuasi a non uccidersi fra loro. E’ vissuto a Torino Jean Jacques Rousseau, che consigliava di non forzare i bambini a mangiare carne perché gli uomini e i popoli che ne sono grandi mangiatori diventano crudeli, feroci e bellicosi. Ma Rousseau, lo sappiamo, era un pericoloso estremiste a un focoso bastian contrario.