Il 26 gennaio è nuovamente partito il Progetto “Alzheimer Caffè”, giunto alla quarta edizione, a cura dell’Acl di Chivasso. Il progetto vuole essere un sostegno ai familiari di chi soffre di malattie degenerative e croniche quali le demenze senili. Lo scopo è dare le linee guida per meglio gestire la relazione con l’ammalato controllando le ansie individuali che possono insorgere a chi attornia e sostiene quest’ ultimo. Nel corso della stessa presentazione si sono elencate le argomentazioni che animeranno gli incontri ed esposto il calendario degli stessi. Si tengono ogni quindici giorni, il sabato mattina (dalle ore 10 sino all 12) presso la saletta “I Care” di via Mazzè 41.
Il presidente Beppe Stocco, sottolineando l’obiettivo primario che anima il progetto, ci dice: “Le malattie degenerative – a cui l’associazione ‘Alzheimer Caffè’ fà da cappello – sono in generale quelle che generalmente si presentano in età avanzata, di cui il morbo di Alzheimer è solamente una delle tante. Attualmente per tali patologie l’ assistenza sanitaria ai pazienti è garantita; quello che manca nel nostro territorio è il sostegno alla famiglia. Sarebbe importante creare a Chivasso un’ Ente di riferimento istituzionalizzato che faccia da garante anche in tal senso”. Certamente lavorare a titolo di prevenzione è molto più razionale che non risolvere i problemi quando compaiono: potenzialmente chi assiste un familiare sofferente di tali patologie è destinato a diventarne vittima a sua volta. Ed ecco che Alzheimer Caffè, da un’esordio esclusivamente informativo (nel 2016) si evolve gradatamente in un calendario di incontri durante i quali una psicoterapeuta (Francesca Sicuro) ed una OSS (Rosa Mastroleo) si prendono cura la prima dei parenti degli ammalati, la seconda di questi ultimi. L’intento degli organizzatori, oltre che offrire un contenitore emotivo ove gestire ansie individuali, è anche quello di favorire l’aggregazione tra persone con le stesse problematiche e portare in risalto le difficoltà che le famiglie incontrano quando entrano nella spirale della malattia. Ogni bisogno od esigenza di tipo pratico verranno prese in carico dall’ Associazione mentre per gli ammalati presenti agli incontri sono previste attività di intrattenimento ludiche e socializzanti. Proprio nel corso di tali ritrovi (veri e propri gruppi di auto-aiuto) sarebbe saltata fuori la necessità di creare uno Sportello per l’ assistenza alla ricerca di Assistenti familiari. Ad oggi la creazione di tale sportello è a livello embrionale ed ACLI, con l’ organizzazione di corsi per formare figure di “Assistente familiare”, se ne sta occupando attivamente. Per informazioni contattare il Circolo di Chivasso di via Italia 10 ( tel. 011.9102209 – 335.6166155).