Un mese e dieci giorni. Tanto è durato il periodo da consigliere comunale “effettivo” da parte di Antonella Martinetto. Perché l’ex candidata sindaco per la lista civica “Ricominciamo per Caselle” ha deciso di rassegnare le dimissioni nella giornata di martedì, protocollando il documento e motivando la decisione per “motivi di carattere lavorativo”.
“Spiace ma non potevo fare altrimenti – spiega al telefono la 58enne amministratrice delegata della Remmert – come Remmert abbiamo deciso di aprire una sede della nostra azienda a Tirana, in Albania, e in questi mesi farò la spola tra San Maurizio e per l’appunto Tirana. Ci sarebbe stato il rischio di essere assente sia ai consigli comunali sia alle commissioni. E dato che sono una persona seria, ho deciso fosse più logico fare un piccolo passo indietro, pur restando parte integrante di questo meraviglioso gruppo”.
E la stessa Martinetto ha pure precisato come dietro a questa decisione “non vi siano altre problematiche. Il gruppo è coeso e remiamo tutti dalla stessa parte. Abbiamo la voglia di vincere le prossime elezioni. Se in un mese e mezzo siamo riusciti a raccogliere i voti necessari per entrare in consiglio, non oso immaginare cosa potremmo fare con cinque anni di presenza fissa e costante fra consiglio, commissioni e città”.
E la palla passa ad uno che ha la politica nelle vene: Luigi Chiappero. L’avvocato della Juventus, nonché presidente dell’Ente parco regionale La Mandria, era il primo escluso della lista, dall’alto delle sue 186 preferenze.
Chiappero ha già dato il suo assenso a questa nuova avventura, tornando così tra gli scranni di un consiglio comunale dopo i dieci anni passati alla guida della “sua” Cirié.
L’insediamento ufficiale è avvenuto ieri sera, durante l’ultima seduta consiliare di Caselle prima dello “stop” forzato per le vacanze estive.
“Lascio le redini del gruppo in consiglio comunale a Gigi – conclude la Martinetto – una persona eccezionale e preparata sotto ogni punto di vista. Ricominciamo per Caselle, grazie a lui, riuscirà ad aumentare il consenso, riuscendo a convincere anche quella metà di aventi diritto al voto che ha deciso, lo scorso 11 giugno, di non recarsi alle urne”.