Che a Casalborgone il Sindaco Francesco Cavallero e il suo vice, assessore al Bilancio Fabrizio Conrado si siano dimostrati incapaci di amministrare ormai l’hanno capito tutti. Malgrado l’indebitamento trentennale che hanno saputo creare con i mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, e con il credito sportivo, oltre al raddoppio dell’addizionale Comunale Irpef, il Comune di Casalborgone non sa come pagare gli stipendi dei dipendenti tanto che, con la delibera di Giunta Comunale del 28 marzo, ha autorizzato il Tesoriere ad effettuare un’anticipazione di tesoreria per 571.851 euro di cui nella restituzione saranno dovuto anche cospicui interessi.
In pratica ogni residente di Casalborgone, neonati e nascituri compresi, ha un nuovo debito di ben 300 euro grazie agli sperperi dei nostri amministratori comunali. Del ruolo di garanzia e controllo dell’opposizione nemmeno a parlarne: di uno aspettiamo ancora di sapere se ha pagato gli oneri di urbanizzazione della sua abitazione, l’altra ha già annunciato la sua candidatura nella lista di Cavallero. E questo sugli “inciuci di palazzo” la dice lunga. Ora certamente diranno che non è colpa loro. Insisteranno a dare la colpa agli ammanchi causati dalla Cecchetto – certamente è deprecabile quello che ha fatto ed ha arrecato danno a tutti noi -, ma per questo ci sono i tribunali. Il Comune deve andare comunque avanti, non possiamo aspettare un fantomatico risarcimento che probabilmente non ci sarà mai. Certo se si regalano soldi in inutili studi di fattibilità su itinerari sentieristici, aree camper improbabili, laghi sul Merdarello… e visto che siamo a fine mandato si promettono anche più soldi alla Pro Loco, alla Filarmonica, all’AIB e alle associazioni amiche…
Per non smentirsi nel mese di aprile hanno già deliberato un contributo di 1.000 euro all’Associazione Compagnia Teatro d’Aosta, e poi si lamentano che le risorse mancano. Quando inizierà il prossimo mandato diranno: “Avremmo voluto fare, ma non abbiamo i soldi, non è colpa nostra”. D’altra parte hanno già fatto così nel 2012: degli impegni elettorali non sono stati capaci di realizzare nulla. Le strade sono dei percorsi di guerra, ma adesso ne abbiamo anche di più, visto che sono riusciti a fare diventare comunale anche corso Beltramo, da piazza Cavour fino all’incrocio con strada Giardina, senza chiedere alla Città Metropolitana, che fosse riasfaltata prima della dismissione.
Non sono riusciti nemmeno a mettere il dissuasore, promesso come priorità, davanti alla scuola elementare, ma c’è da scommetterci che sarà fatto prima della scadenza elettorale, creando così ulteriori indebitamenti e il dissuasore durerà fino alla prima nevicata quando il primo spazzaneve se lo porterà via. All’epoca dell’Italia dei Comuni esisteva il Podestà, da non confondere con la figura del ventennio fascista, che non doveva essere del territorio, proprio per evitare che si creassero clientele, oggi è anacronistico parlare di podestà, ma a Casalborgone servirebbe una lista non del territorio, magari anche una lista di partito, per fare pulizia e smantellare tutte quelle clientele collegate all’assegnazione diretta di incarichi o ai contributi a pioggia. Situazione ormai consolidata a Casalborgone con la quasi quarantennale egemonia di un partito di centro sinistra, camuffato da lista civica.