Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Direttore,
ho letto con stupore la lettera che le ha mandato il Consigliere Eugenio Baggio sul tema dell’area ex-Vai: un comunicato che, oltre a dire tante cose sbagliate, appare come un tentativo di giustificazione dei propri errori.
Il Consiglio Comunale il 21/09/2020 ha ritenuto utile avviare un dibattito politico sulla proposta in quanto l’area ex Vai Trasporti ed ha votato una mozione in cui, testualmente, “il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad attivarsi per sondare in un arco di tempo massimo pari a 60 giorni le condizioni di acquisto: parziale o totale dell’immobile, costituito dal capannone industriale già di proprietà della ditta Vai Autotrasporti.”
Mai e poi mai si è impegnato, come dice lui, “ad attivare i responsabili del servizio ad aprire una trattativa per l’acquisto dell’immobile di via Fornace” e spiace che sostenga una falsità così eclatante, facilmente verificabile negli atti (Delibera n. 36 del 21/09/2020, disponibile nella Sezione Amministrazione Trasparente).
Il Sindaco ed il ViceSindaco, a seguito di quella mozione, hanno contattato il Curatore e, dal momento che ha illustrato con chiarezza che sarebbe proseguito l’iter delle aste con un valore di partenza maggiore al milione di euro, è apparso chiaro che l’operazione non solo non sarebbe stata fattibile per motivi economici (perché il Comune non dispone di quella cifra), ma anche per motivi di opportunità: su quel bene, una volta acquistato, sarà necessario effettuare numerose altre spese per diversi milioni di euro sia per adeguarlo alle esigenze, sia per le bonifiche dall’amianto. Queste spese rischiano di inchiodare il bilancio del Comune per i prossimi decenni, indebitare l’Ente e verosimilmente aumentare i tributi locali. Siamo sicuri che questo sia il bene della nostra comunità?
Tutto questo è stato relazionato al termine del Consiglio Comunale del 6 novembre 2020, dove con grande chiarezza abbiamo detto che – allo stato attuale – era impossibile (ed irragionevole) pensare ad un interesse di acquisto da parte del Comune, mentre sarebbe stato indispensabile avviare una riflessione politica sul futuro di quell’area.
Dopo questa spiegazione, nel Consiglio Comunale successivo Baggio ha presentato comunque una mozione per impegnare il Comune a presentare un’offerta, ma si è dimenticato che occorreva anche indicare dove trovare i soldi: con tanto di parere tecnico negativo, Baggio ha ritirato la mozione.
Al Consiglio successivo, Baggio ha presentato una mozione per impegnare il Comune a comprare i capannoni ex-Vai per oltre 800.000 euro e inoltre ha presentato degli emendamenti al Bilancio per individuare le risorse. Il Bilancio di Casalborgone è assolutamente solido e affermare che ci sono difficoltà nella gestione dei conti è sbagliato, falso e anche stupido… deve aver letto il Bilancio di un altro Comune.
In ogni caso, sia la mozione che gli emendamenti al bilancio erano scritti in modo “fantozziano” o, per calzarla più sul soggetto, erano “baggianate”. Ha proposto degli spostamenti fra voci che non si possono realizzare, dimostrando di non aver capito nulla in 4 anni di come funziona la contabilità dell’Ente: il ragioniere e il revisore non hanno potuto che constatare l’infattibilità della proposta della minoranza e hanno rilasciato un parere negativo. Nonostante questo, la minoranza è andata avanti: se non fosse stato per il voto contrario a quegli emendamenti da parte del gruppo di maggioranza, oggi il Comune di Casalborgone avrebbe un disavanzo nei propri conti per 800.000 euro. Ce ne rendiamo conto?
A parte le “baggianate” sui conti, che sono facilmente verificabili leggendo la Delibera 11 del 29/01/2021 sempre nella sezione Amministrazione Trasparente, l’Amministrazione ha una posizione chiara che abbiamo più volte espresso: quell’area ha un potenziale interesse pubblico, ma bisogna vedere a che prezzo. 800.000 euro solo per l’acquisto non sono una cifra cui l’Amministrazione (né probabilmente altri investitori) può arrivare (tenendo sempre a mente le spese future per la gestione e la realizzazione delle opere).
Quindi, diventa indispensabile trattare il tema con più responsabilità di quella fino ad oggi dimostrata dal gruppo di minoranza, che ha solo cercato un argomento utile per fare polemica strumentale: siamo sicuri che sia corretto che il Comune di Casalborgone distragga da altre spese qualche milione di euro per acquisire e gestire quell’area? La nostra opinione è che, a queste cifre, non sia corretto nei confronti della comunità. Se l’asta dei prossimi giorni dovesse andare deserta, significherà in modo chiaro ed evidente che la nostra valutazione è in linea con il mercato immobiliare. Se la discesa del prezzo proseguirà, non è escluso a priori un interesse dell’Amministrazione, ma le cifre devono essere decisamente più basse.
In più occasioni abbiamo cercato di stimolare un dibattito politico sul futuro di quell’area, anche in un più ampio contesto di riflessione sulle aree produttive e il loro rapporto (urbanistico e sociale) con il paese. Questa è sicuramente la parte che i cittadini ci chiedono a gran voce e che abbiamo il dovere di soddisfare.
Il Sindaco
Francesco Cavallero