Il gioco può attendere. Sì, perché alla Pro Settimo Eureka per salvarsi servono solo i punti e quello conquistato domenica contro il Verbania vale tanto, molto più di quello che potrebbe apparentemente sembrare. “Sono almeno tre i punti guadagnati in questa partita – precisa Fabio Nobili –, visto che questo era uno scontro salvezza. Uno lo diamo alla nostra classifica e due li togliamo al Verbania”. L’analisi del tecnico della Pro Eureka è intrisa di pragmatismo e non potrebbe essere altrimenti dopo un incontro pazzesco, caratterizzato da sei gol, tre per parte, e una serie sconsiderata di errori (o, se preferite, orrori).
Il pareggio ottenuto in rimonta contro una diretta concorrente è quanto di meglio si potesse chiedere da una partita cominciata malissimo per i blucerchiati, costretti a rincorrere dopo appena 25 secondi di gioco. Un battito di ciglia o poco più e il Verbania gonfia la rete rendendo amarissimo il debutto in campionato di capitan Gaudio Pucci, tornato tra i pali dopo l’infortunio. Il 4-1-4-1 messo in campo da Nobili fatica a carburare soprattutto nella zona nevralgica del campo, ma la Pro riesce tuttavia a rendersi pericolosa sui calci piazzati. Come al 22’, quando sugli sviluppi di un corner Romano centra il palo di testa e, sul prosieguo dell’azione, Rubin è bravo a trovare il corridoio vincente per il pareggio. Il difensore centrale riscatta l’errore in avvio, ma insieme a tutto il reparto si addormenta al 38’, regalando ad Austoni la possibilità di raddoppiare in totale libertà. Nemmeno il Verbania gioca bene, ma i lacuali incrementano ancora il punteggio al 3’ della ripresa, sfruttando nuovamente un errore della retroguardia blucerchiata, che permette a Spadafora di saltare Rubin, mettere a sedere Gaudio Pucci e servire a Orlando un pallone da appoggiare comodamente in rete. Sembra finita per la Pro Eureka, che invece trova la forza di reagire grazie, soprattutto, alla mossa vincente del tecnico che al rientro dagli spogliatoi aveva mandato in campo Taraschi al posto di uno spento Chiazzolino. Le accelerate dell’esterno della Pro si rivelano devastanti e il numero 18 spacca in due la partita offrendo, nel giro di quattro minuti, due pregevoli assist ad un Fumana mai domo, autore di una doppietta da attaccante puro.
Il festival degli orrori difensivi non si placa nemmeno dopo il 3-3 e prosegue sino allo scadere senza però più provocare danni. Beltrami vola per deviare in angolo un colpo di testa angolato di Romano, poi trema sulla botta di Castelletto che sfila sul fondo. Sul fronte opposto, invece, anche la difesa della Pro è un colabrodo e ogni assalto avversario rischia di tramutarsi in rete. L’erroraccio di Spadafora da un metro, il siluro di Scudieri fuori di un soffio e il gol annullato a Spadafora per (presunto) fuorigioco, però, salvano la Pro Eureka che può tirare un enorme sospiro di sollievo. “Rispetto alla gara di Busto, dove abbiamo perso ma ero contento per l’ottima prestazione – rivela Nobili –, contro il Verbania abbiamo fatto un grande risultato ma trovo difficile dare una valutazione ai ragazzi: ne ho cambiati tre ma avrei potuto fare altri quattro cambi. Eravamo messi male atleticamente. Nel complesso i ragazzi sono stati fenomenali nel non perderla, tanto quanto sono stati fenomenali nel regalare tre gol agli avversari”. Contro il Cuneo servirà un altro atteggiamento.
PRO SETTIMO EUREKA-VERBANIA 2-0
Marcatori: pt 1’ Spadafora (V), 22’ Rubin (P), 37’ Austoni (V); st 3’ Orlando (V), 7’ e 11’ Fumana (P).
Pro Settimo Eureka (4-1-4-1): Gaudio Pucci 5.5; Magnati 4.5, Romano 5, Rubin 5.5, Menon 5; Piotto 5.5; Nacci 5, Chiazzolino 5 (1’ st Taraschi 6.5), Castelletto 5.5 (25’ st Caracciolo 5.5), Sabbioni 5.5 (32’ st Santomauro ng); Fumana 6.5. A disp. Zamariola, Bianco, Cecchi, Guido, Mosca, Sillano. All. Nobili.
Verbania (4-3-3): Beltrami 5.5; Bonvini 5, Paris 5, Scudieri 5.5, Bertora 5; Marino 5.5, Papa 5, D’Onofrio 6 (40’ st Bustamante ng); Orlando 6 (48’ st Nasali ng), Austoni 6 (19’ st Giglio 5.5), Spadafora 6. A disp. Scottini, Giardino, Palmigiano, Fabbri, La Marca. All. Erbetta.
Arbitro: Franco di Locri 5.