“Già in campo c’erano stati battibecchi ed è dovuta intervenire la polizia. Poi fuori la situazione è degenerata”. In un video pubblicato su YouTube sul canale ‘Das’, dedicato al mondo calcistico dei dilettanti del Piemonte, Gianluca Cigna, capitano del Villaretto, ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco, racconta l’aggressione di cui è stato vittima ieri. Confermando il legame tra la rissa del dopo partita e gli episodi di razzismo in campo, e accusando un giocatore avversario di aver dato inizio col pugno all’occhio al pestaggio. “La polizia – racconta il calciatore ventottenne – era gia’ stata chiamata dopo i battibecchi in campo, ed erano stati presi i nominativi di chi si era espresso con queste frasi razziste. Quando sono uscito dallo spogliatoio c’era un gruppo di ragazzi avversari, tra i quali il calciatore con il quale avevamo discusso in campo: continuava a stuzzicarmi, a stuzzicarmi, e gli ho detto di andare via”.
“Poi ho bevuto una birra al bar, fuori quel ragazzo continuava a stuzzicarmi, io non c’ho visto più e gli ho lanciato un bicchiere di plastica: e’ scoppiato il parapiglia”, ha aggiunto Cigna. “All’uscita dal campo, c’era il mondo: tanti ragazzi, genitori, e sempre quella persona che mi ha sferrato il pugno che mi ha sfondato il cranio…Poi mi dicono che e’ stato il padre a sbattermi contro una macchina, sfondando lo specchietto. Io – ha concluso Cigna – non ho perso mai conoscenza, ma non ricordo piu’ quello che e’ successo”.
“Agli insulti dei tifosi sono abituato, ma è la prima volta che mi capita di essere offeso in campo, da altri giocatori”.
Lo racconta Mbaye Mamadou, il 28enne del Senegal, che gioca in Terza categoria nell’Atletico Villaretto e che domenica scorsa è stato oltraggiato – dice – per il colore della pelle da un calciatore della Mappanese, nel corso della partita.
“Io e questo ragazzo siamo saltati insieme durante un’azione.
Ho allargato il braccio e l’arbitro ha tirato fuori il cartellino giallo. Per me era il secondo e quindi sono stato espulso. In quel momento un avversario mi ha urlato: ‘Vaffan…
negro di m… E Gianluca, il mio capitano, è intervenuto per difendermi”. È iniziata la rissa, poi sedata dall’intervento della polizia.
“Ho raccontato la vicenda agli agenti e sono tornato a casa.
Pensavo che fosse tutto concluso, quando mi hanno chiamato gli altri compagni per dirmi che Gianluca era all’ospedale”.