Mentre la Virtus Cusio si prende la gloria il Settimo resta a guardare i festeggiamenti avversari, pensando a ciò che poteva essere e invece non è stato. Le violette si sono sciolte nella gara più importante e nemmeno il tecnico Telesca riesce a darsi una spiegazione: «Non c’è stata partita – esordisce l’allenatore -, sono stati più bravi e più convinti di noi. Hanno avuto la voglia di comandare la partita e portare il trofeo a casa. L’atteggiamento è stato sbagliato e tanti ragazzi erano inspiegabilmente spenti come mai era successo prima d’ora nelle partite importanti». L’allenatore del Settimo non nega le difficoltà incontrate dai suoi durante il match e prova a motivarle: «Abbiamo concesso troppo e poi si sa che è difficile recuperare agli errori. Pensavo che la partita si sarebbe decisa sui 90 o sui 120 minuti e non subito: ecco perché sono partito con quello schieramento. D’Alessandro non stava bene e non potevo rischiarlo dall’inizio. La Virtus ci ha messo più voglia e forse è arrivata a questo appuntamento anche più fresca di noi». Anche il capitano Cristian Viola non nasconde l’amarezza per il risultato finale e ammette la superiorità degli avversari: «La Virtus Cusio ha strameritato. È davvero una grande squadra, due spanne sopra di noi. Peccato chiudere così con un infortunio e senza Coppa. Mi dispiace, anche per questi splendidi tifosi. Abbiamo comunque fatto qualcosa di straordinario, quest’anno, e si può cominciare ad aprire un ciclo importante per il futuro. Un plauso ai miei compagni che mi hanno dato la gioia di chiudere la mia carriera vincendo un campionato».