“Nazionale? Per ora non ci penso, sono allenatore da club…”. Nel giorno in cui il Bayern Monaco affida ufficialmente la panchina a Jupp Heynckes, Carlo Ancelotti, centinaia di chilometri più a sud della Baveria, precisamente a Torino, riceve il premio nazionale letteratura del calcio intitolato ad ‘Antonio Ghirelli’, per il libro ‘Il leader calmo’. Scherzi del destino.
L’ex tecnico dei bavaresi ha parlato del proprio futuro, ma anche della recente esperienza in Germania, facendo chiarezza sul modo di approcciare il lavoro. “Quando andai via da Madrid mi venne detto che avevo un rapporto troppo profondo con i calciatori, quando mi hanno mandato via dal Bayern che ne avevo uno pessimo con loro. In realtà, io voglio avere un rapporto con le persone. Penso di avere avuto in 22 anni un rapporto buono con i calciatori – dice – , non ricordo momenti di difficoltà, tantomeno nel Bayern. Un allenatore fa delle scelte: qualcuno gioca e qualcuno va in panchina”, le parole di Ancelotti.
Che poi, scherzando, fa notare che, “se avessi continuato ad allenatore il Bayern, avrei ugualmente ritirato il premio a Torino”. “Però, per essere sicuri che fossi qui, i dirigenti del Bayern mi hanno mandato in vacanza”, ha aggiunto.
Sulla possibilità che alleni la Nazionale azzurra, Ancelotti non si è spinto oltre, ricordando di essere “in vacanza per i prossimi 10 mesi, poi troverò un’altra squadra”. “Ho ancora voglia di allenare tutti i giorni e non ho pensato di poter prendere una Nazionale – ha sottolineato -. Allenerei l’Italia nel momento in cui non dovessi avere più voglia di stare in campo tutti i giorni, sempre che la Nazionale pensi a ingaggiare un allenatore come me”.
L’Italia andrà al Mondiale? “Uno spareggio da giocare è sempre difficile, ma l’Italia ha la forza e la struttura per arrivare alla fase finale”, ha concluso.
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