Se ci saranno i presupposti, Palazzo Ellena sarà un punto di riferimento culturale non solo per i brusaschesi, ma anche per tutti i cittadini dei comuni limitrofi. Da Cavagnolo a Brozolo. E perché no magari anche Verrua Savoia e Monteu da Po. O così, o pomì. La replica del sindaco Franco Cappellino all’interrogazione presentata in Consiglio comunale da Fabrizio Vercelli lascia poco spazio a dubbi o interpretazioni: con la delibera n. 54, la Giunta brusaschese ha voluto semplicemente dare un atto di indirizzo per la fruizione dello storico palazzo settecentesco di piazza Roma, divenuto patrimonio comunale con un mutuo che le casse municipali stanno ancora pagando. Stop. La delibera, dunque, non verrà ritirata, così come chiedeva il consigliere di opposizione. Ma facciamo un passo indietro.
Lo scorso mese di agosto, Vercelli ha presentato un’interrogazione al sindaco Cappellino per spiegare che l’idea alla base della delibera numero 54, ossia di fare di Palazzo Ellena un centro culturale polifunzionale a disposizione delle comunità di Brusasco e del circondario, proprio non piace. L’atto approvato dall’esecutivo fa proprio il cosiddetto “Progetto Arca”, presentato da un cittadino brusaschese per la valorizzazione dello storico palazzo di piazza Roma. In buona sostanza, Vercelli non condivide l’idea che l’immobile possa essere utilizzato anche da cittadini residenti in altri Comuni. “Progetto Arca” parte infatti dal presupposto che il palazzo abbia le potenzialità per diventare punto di riferimento aggregativo e culturale di giovani e meno giovani dei Comuni che hanno aderito all’Unione del Trincavenna – Brusasco, Cavagnolo e Brozolo –. “Ma perché se il mutuo ce lo siamo accollati noi di Brusasco, devono poter utilizzare l’immobile anche altri Comuni?”, la sostanza dell’interrogazione del consigliere di opposizione. La risposta dell’amministrazione brusaschese, per bocca del sindaco Cappellino, è arrivata l’altra sera in Consiglio comunale.
“La delibera di Giunta esprime semplicemente un atto di indirizzo – ha spiegato il sindaco -. Oggi il nostro obiettivo è quello di approfondire un’idea di fruizione dell’immobile in un’ottica di implementazione che esso può dare in termini di aggregazione, cultura e promozione del territorio, e conseguente valore aggiunto al prestigio del Palazzo stesso. Tutto ciò che facciamo o andremo a fare, è ovviamente nell’ottica di portare dei benefici ai brusaschesi”.
“Ragionare in termini sovracomunali – ha proseguito Cappellino – è ormai un percorso obbligato, in linea con la richiesta di coordinare le risorse. La scelta di farlo con una Unione deriva proprio dalla volontà di mantenere comunque una identità anche patrimoniale. Contestare questo, sostenendo nel contempo l’idea di una fusione totale di Comuni, è in antitesi rispetto alla volontà, assolutamente condivisa dall’amministrazione, del mantenimento di tutte quelle realtà territoriali come ambulatori, seggi elettorali, ecc… ecc… che oggi l’amministrazione comunale a fatica si impegna a difendere…”.