“Salvate nostro padre o vi ammazziamo. Brutte m…de dovete muovervi. Se muore farete la stessa identica fine”.
E’ la frase che hanno urlato figli e parenti di un uomo di 70 anni di Torino, colpito da arresto cardiaco, all’equipe medica del 118 di Venaria, intervenuta per cercare di salvargli la vita. Una frase a cui sono poi seguiti calci, pugni, insulti e persino altre tipologie di minacce per quella che la stessa equipe ha definito “una notte che mai dimenticheremo, di puro terrore”.
I fatti sono accaduti una settimana e mezza fa. La centrale operativa del 118 riceve la telefonata da parte di una famiglia di Torino che denunciava l’arresto cardiaco del loro congiunto. Di qui parte l’allarme all’ambulanza del soccorso avanzato di Venaria che, nel volgere di sette minuti e mezzo, arriva sul posto.
Appena scesi dall’ambulanza, l’infermiere e i tre volontari sono stati insultati e minacciati da alcuni parenti dell’uomo. Ma il peggio deve ancora venire. Una volta in casa, infatti, ecco che l’infermiere è stato “salutato” con un pugno alle spalle ed una gomitata alla base del collo, entrambe violentissime.
Ma nonostante fosse terrorizzato, ha proseguito nel suo intervento: prima di tutto si deve cercare di salvare l’anziano uomo, poi si penserà alle condizioni di salute personali. E mentre l’infermiere tentava di rianimare l’uomo, i volontari hanno chiamato il “113” per chiedere aiuto. Sul posto sono così arrivate tre pattuglie con ben otto agenti, che solo dopo oltre venti minuti sono riusciti a riportare la calma. La situazione si è così placata anche se il 70enne cardiopatico purtroppo è deceduto. Una volta concluso l’intervento, l’infermiere è stato portato al Maria Vittoria per le visite del caso e la successiva denuncia alla polizia per quanto accaduto.