Il pm Davide Greco, della procura di Asti, ha chiesto due anni e otto mesi per l’ex comandante dei vigili urbani di Villanova d’Asti, Vito Parisi, licenziato dopo che la guardia di finanza aveva scoperto che si faceva timbrare il cartellino dall’agente per poi presentarsi dopo al lavoro. L’accusa ha chiesto anche la confisca di 4 mila euro, ritenendo tale somma l’ammontare del presunto profitto illecito. “In questo processo non si è cercata la verità” è la dichiarazione spontanea dell’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Dimauro. “Non siamo di fronte ad un furbetto del cartellino – ha aggiunto la difesa – Non andava a giocare a tennis e ha fatto zero giorni d’assenza nonostante i gravi problemi di salute”. “Dovevo gestire persone totalmente incapaci – ha aggiunto l’imputato – a fronte di richieste dell’amministrazione non congrue e mi ero inventato il meccanismo di far timbrare il mio sottoposto per responsabilizzarlo”. Il suo legale ha chiesto l’assoluzione. Il sindaco del Comune di Villanova, Cristian Giordano, si era costituito parte civile. Era in aula a fianco del suo legale Roberto Caranzano.
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