Botte con pugni, bastoni e altri oggetti contundenti, continue minacce di morte e denigrazioni: è l’incubo vissuto da una bimba di 10 anni di un paese Astigiano, ridotta dalla sua stessa famiglia a una Cenerentola, tanto da farle insorgere lievi disturbi mentali. Al suo calvario hanno messo fine i Carabinieri che hanno arrestato il padre di 44 anni e la moglie di lui di 34 anni, entrambi macedoni. Ma i maltrattamenti continui e immotivati contro la piccola, erano commessi non soltanto dai due adulti, ma anche dalla figlia della nuova moglie del padre, una bambina anche lei, di 11 anni.
Intercettazioni e video – rimarcano gli investigatori – hanno immortalato “prove inconfutabili” delle violenze che venivano esercitate in quella che è stata definita “la casa degli orrori” dal capitano Lorenzo Repetto che ha condotto le indagini. Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali. Le due bambine sono state affidate a una comunità protetta.
La piccola Sara (nome di fantasia) viveva come nella favola di Cenerentola, così come è stata battezzata l’operazione condotta dai Carabinieri. Erano all’ordine del giorno frasi rivolte alla piccola, come “che quel cibo possa essere veleno per te”, “stupida orfana”, “ti carico in macchina e ti butto come immondizia” o “ti porto in montagna e ti faccio mangiare da lupi e cinghiali”. E poi giù botte. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Asti, Donatella Masia, erano partite da una segnalazione della scuola che frequentava la piccola Sara dove avevano notato i lividi sulle braccia della bambina.
Per i due, lui in carcere a Quarto d’Asti e lei a Torino, gli arresti sono già stati convalidati dal gip Marco Dovesi.