Ricercata dalla procura di Torino per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù, una giovane moldava, Silvia Leaou, è stata arrestata venerdì scorso a Chatillon durante un controllo dei carabinieri. Gli inquirenti torinesi l’accusano di aver costretto una ragazza a prostituirsi in strada dal maggio al dicembre del 2014. Stamane il gip di Aosta Maurizio D’Abrusco l’ha scarcerata, disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il giudice tuttavia “non ha convalidato il fermo perché lei stessa era a conoscenza del provvedimento e quindi era tornata dalla Moldavia: non aveva intenzione di fuggire”, spiega l’avvocato Manuel Perga, che assiste la donna con il collega Wilmer Perga. Nella stessa indagine sono coinvolti anche tre fratelli albanesi di 26, 32 e 39 anni, già arrestati a giugno e di cui la donna sarebbe socia in affari. Complessivamente, secondo gli inquirenti, sono nove le ragazze moldave, bulgare e romene che erano state costrette a prostituirsi. L’inchiesta aveva portato anche alla perquisizione di otto abitazioni, utilizzate come dormitori o per accogliere i clienti.