“Ora basta. Visto che nessuno ci garantisce la sicurezza, vorrà dire che scenderemo in strada, facendo ronde notturne”.
Ezio Segato, presidente del Comitato di Quartiere “Rigola” è su tutte le furie dopo aver saputo che nella notte fra lunedì e martedì altre tre auto sono andate in fiamme. Proprio in via Amati, a ridosso del nido “Andersen” e del centro di incontro. L’allarme è scattato attorno alle 3. Alcuni residenti della zona hanno sentito una forte esplosione provenire dai vicini parcheggi. Completamente distrutte due auto: un Land Rover ed una Grande Punto, entrambi grigio metallizzato. Parzialmente rovinata dalle fiamme, anche una Citroen C3 azzurra.
Sul posto sono così intervenuti i vigili del fuoco, con due autobotti, ed i carabinieri del radiomobile di Venaria. Al momento, i pompieri non si sbilanciano sulle cause che hanno portato alla distruzione delle tre vetture. Gli inquirenti propendono per la pista dolosa.
Con i tre casi della scorsa notte salgono a trentacinque le automobili arse, totalmente o parzialmente, dalle fiamme. Se in alcune circostanze è possibile si sia trattato di un vero cortocircuito, nella maggior parte dei casi, invece, l’ipotesi più accreditata è quella della mano di un piromane.
“Qui al Rigola – prosegue Segato – abbiamo paura. Sono mesi che denunciamo la carenza di illuminazione pubblica. Purtroppo spiace per i tre automobilisti, ora costretti a ricomprarsi un mezzo per colpa di una bravata di qualche vandalo. Qui al Rigola non è la prima volta che vengono bruciate auto ed io ne so qualcosa, visto che anni fa bruciarono quella di mia figlia”.
Per il vice sindaco Vincenzo Russo “le forze dell’ordine stanno monitorando il territorio in modo egregio, anche se è impossibile poter essere contemporaneamente in più parti di Venaria vista la carenza di organici. Una cosa è certa: la città è sicura. Mi spiace per quanto successo in via Amati, visto che ormai le auto bruciate sul territorio sfiorano cifre da capogiro. L’auspicio è di vedere questa persona o questa banda al più presto dietro le sbarre, perché sono certo non si tratti di semplici cortocircuiti ma è evidente come si tratti di qualche delinquente che ha voglia di emulare alcuni famosi piromani”.