Altre due auto bruciate in via Palestro e nella Reale torna la psicosi piromane. Il duplice rogo, nella
notte fra domenica 19 e lunedì 20 gennaio, ha divorato una Yaris di colore rosso e una Grande Punto grigio metallizzato.
Sul posto sono intervenuti, allertati da alcuni residenti, i vigili del fuoco del distaccamento provinciale di corso Regina a Torino, di concerto con i colleghi di Venaria. Con loro anche i carabinieri dell’aliquota radiomobile per le indagini del caso.
Al momento gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi, né quella del più semplice corto circuito alla Yaris (con le fiamme propagatosi poi fino alla Grande Punto parcheggiata dietro), né quella di una bravata di qualche delinquente che, approfittando dell’ora tarda, ha potuto agire in assoluta libertà. Proprio per questo motivo, le indagini sono ancora in corso. Nel frattempo, però, non si può non registrare che con queste due auto il numero di veicoli incendiati nelle varie zone della città della Reggia nel corso di questi ultimi due anni sta diventando allarmante: ben trenta.
Le zone più colpite in assoluto rimangono quelle di Altessano e del Centro Storico, con una ventina di auto totali. Tra queste anche i tre mezzi della polizia municipale in sosta nel parcheggio del comando di via Sciesa: un colpo basso per i civich della Reale ancora oggi senza un colpevole.
Anche nel caso di via Palestro, come in tutti gli altri, nessuno pare abbia visto o sentito qualcosa che possa permettere agli investigatori di dare una svolta alle indagini.
E intanto l’incubo che vi sia un emulo di Grisù – alias Mirko Faccinti, il 32enne che tra il 2005 e il 2007 seminò il panico nelle strade di Druento, Alpignano, Venaria, Collegno e Pianezza, bruciando decine di auto solo perché non era riuscito a diventare un pompiere effettivo – torna a farsi largo.