La notizia della sua scomparsa ha iniziato a diffondersi domenica, tra l’incredulità di tutti. Nessuno poteva credere che Manuel non ci fosse più.
A colpirlo è stata una malattia fulminea, devastante, dal nome quasi impronunciabile, diagnosticata a fine settembre. “Non sembrava così grave – raccontano i familiari – poi, giovedì, la sua situazione è precipitata”.
La corsa all’ospedale Molinette di Torino non è valsa a salvargli la vita.
La sua battaglia è terminata domenica, circondato dall’amore di sua mamma, Giuliana, del papà, Raffaele e della sorella Chiara.
Manuel aveva 45 anni compiuto il 18 aprile scorso.
Appena 5 mesi aveva assaporato la felicità più grande: quella di diventare padre di un bellissimo bimbo, Gael.
“Impossibile farsi una ragione di una scomparsa del genere” commentano gli amici più cari che fino a qualche giorno fa con lui ridevano e scherzavano come sempre.
Manuel, di amici, ne aveva davvero tanti.
Dal carattere allegro e socievole, tutti lo ricordano per il suo grande cuore.
Era un educatore e aveva scelto di lavorare con i ragazzi disabili in una comunità sulla collina chivassese.
Una scelta, quella di stare dalla parte dei più deboli, maturata dopo un percorso di studi iniziato tra i banchi del Liceo Classico, studiando i grandi classici e ascoltando Guccini, il suo cantautore preferito.
La sua passione erano gli animali, i cavalli soprattutto.
Da giovane, Emanuel aveva anche vestito i panni di cavaliere del Carnevale brandizzese. Era il 1994 e la Corte era quella della Bela Cossottera Doriana Merlo e del Gran Giardiniere Fabrizio Acchidda.
Tutti lo ricordano come un ragazzo dal cuore d’oro, sempre sorridente, gentile educato.
Abitava a Brandizzo, in pieno centro, accanto alla chiesa Parrocchiale.