Crescentino, giovedì 18 febbraio. Le campane suonano le 20.30. In piazza Garibaldi, di fronte all’ultima arcata dei portici, un gruppo di uomini aspetta qualcuno. Si stanno radunando. Giovedì sera è la sera delle “ronde”. Una passeggiata per le frazioni per controllare che tutto sia in ordine, una passeggiata per far passare ai ladri la voglia di venire a rubare qui. Un modo per dire “noi ci siamo”. È una notte fredda, ma ormai sono arrivati tutti e si può partire. Sono in dieci. C’è Giuseppe Arlotta, l’assessore alle Politiche Sociali papà delle “salutari passeggiate di controllo”. Per questa sera, però, lo chiamano Pippo. Insieme a lui, l’assessore Vanessa Nesci. In Comune si occupa di Lavoro, Pari Opportunità e Patrimonio. È l’unica donna, per adesso, che ha deciso di prendere parte ai giri di perlustrazione. Lo fa per il bene del proprio paese. Ed in questo momento “il bene del mio paese è la sicurezza”. Non ha paura di girare di notte. “Le donne– commenta- non hanno nulla in meno rispetto agli uomini da non poter prendere parte ai giri di controllo. Inoltre, voglio mandare un segnale anche, e soprattutto, ai giovani. Il nostro Stato non ha delle leggi che ci tutelano in caso di furti perché ti arrestano ed il giorno dopo sei già fuori. Siamo noi i primi a doverci muovere per far cambiare le cose”. Gli altri sono uomini “normali”, non ricoprono nessun tipo di carica pubblica: a Crescentino ci vivono, lavorano, hanno una famiglia. Per esser lì, hanno dovuto far a meno di qualcosa. Daniele è una delle colonne portanti dei controlli notturni. Lui c’è stato da subito: la sera, al posto di trascorrere il tempo con la sua compagna, passeggia per il paese. “La voglia di farlo ti viene quando sei stufo di sentir parlare dei furti che aumentano e della gente che si lamenta perché ha paura”, racconta. Tra i promotori c’è anche Paolo. Sostiene che “vedere un po’ di movimento in posti solitamente morti come le frazioni può essere un buon deterrente contro i ladri”. Giovanni cammina con gli altri dopo 8 ore di lavoro “passate sdraiato ad incollare piastrelle”. A casa ha una famiglia. È lì nonostante sappia che anche il giorno dopo dovrà starsene di nuovo inginocchiato. Per Carlo, invece, è l’unico modo per tutelare il proprio paese. Sostiene, infatti, che “lo Stato non ci tutela”. Denis è giovane, ha 24 anni. Ogni mattina si alza alle 6 per andare a lavorare e la sera torna a casa tardi. Ha preferito mangiare “una cosa veloce” e prender parte al gruppo. “È giusto farlo per la nostra sicurezza”, dice. Giovedì sera era la sua prima volta con le “ronde”. Ma lui non è l’unico giovane. C’è Rosario, che “per far del bene alla comunità”, ha rinunciato ad una serata con la ragazza. E c’è Rocco, di 25 anni. Per una volta ha messo da parte le partite di calcio.
Prima di saltare in macchina si pianifica il tragitto. La prima tappa è la frazione Galli. Si parcheggia nella piccola piazzetta, si prendono le torce dal cofano e si parte. Oltre a qualche luce proveniente da qualche abitazione, quella è l’unica area illuminata dai lampioni. In via Scapino, il gruppo si divide in due: alcuni girano a sinistra, gli altri proseguono a destra. Un lato della strada è occupato da tante casette. Dall’altro, solo un’enorme distesa verde. Una facile via di fuga per i malviventi che fanno i loro colpi. Camminando si sente abbaiare. È l’ululato dei cani da guardia appostati dietro ai cancelli. Oltre al gruppo, non c’è nessuno così si gira in strada Landoglio. Non c’è tensione tra i ragazzi, si parla del più e del meno, degli amici in comune, degli strani post che a volte si leggono sul gruppo facebook “Sei di Crescentino se…”. Come ricorda l’assessore Arlotta ogni tanto “siamo semplici osservatori che camminano. Siamo tranquilli, controlliamo che non ci siano situazioni sospette”. La loro non è una caccia al ladro. Finito il giro si ritorna al punto di partenza, ci si ritrova con gli altri e si riparte. La seconda meta è la Madonna del Palazzo, la zona del santuario. Qui le costruzioni sono recenti, le case signorili. Ancora una volta i ragazzi si dividono. Si percorre l’area dietro la chiesa, via Michelangelo. Passa una macchina e tutti si girano. È un falso allarme. Si continua in via Antoni Gal, via Angelini e si passa in perlustrazione via Del Corno. Qui i cani che abbiano sono pochi, ma ogni casa è videosorvegliata. Si raggiungono le auto, si fa una pausa bevendo qualcosa di caldo. Si fanno due battute. Il senso dell’umorismo non manca mai. Si decide di fare un salto a San Silvestro. “Anche se è la frazione più colpita e ormai le case sono quasi state toccate tutte, un giro lì non fa mai male”. Appena arrivati, davanti alla chiesa, i “vigilantes” incontrano una volante dei carabinieri. Si fermano e scambiano due parole con l’assessore Giuseppe Arlotta e gli altri. Si aggiornano sulla situazione. Forse è stata avvistata un auto sospetta, ma è tutto sotto controllo. La strada di San Silvestro è lunga, ci sono un sacco di case vecchie e disabitate ma molte di più sono quelle con le luci accese. Qui nessuno riesce a dormire se non c’è almeno una luce accesa. Su venti abitazioni, almeno 15 sono i furti portati a termine nel giro di pochi mesi. Non c’è famiglia che almeno una volta non si sia ritrovata la casa rivoltata, derubata dei beni più cari. Oltre a qualche signora anziana dietro la finestra, nessuno esce fuori. Qui, più che altrove, la paura nell’aria si sente. Il lato negativo di vivere in questa frazione, adesso, è non avere più nemmeno la tranquillità di stare in casa propria. Si attraversa la strada e si arriva a Caravini. Qui le case non sono molte. A destra scorre una roggia. A sinistra c’è un campo arato. È buio anche qui. A far luce ci sono solo la mezza luna nel cielo, ma è tutto tranquillo. Finito quel tratto si decide di tornare alle auto. Sono quasi le undici. Fa ancora più freddo di prima, le mani sono congelate ed i piedi, dopo i chilometri percorsi, fanno un po’ male. É arrivata quasi l’ora di tornare a casa. In auto si fa ancora un giro tra le vie di San Genuario. L’assessore Arlotta fa ancora un salto veloce a Monte, prima di tornare. Ci si ritrova di nuovo al punto di partenza, in piazza Garibaldi. Il giro, per questa sera è finito. Si va a dormire con il cuore pieno per la consapevolezza di aver fatto del bene per la propria comunità. E poi, con la soddisfazione. Le “ronde” sono iniziate da dieci giorni e giovedì sera era la decima notte senza furti…