Resta Diego Borla il coordinatore di Forza Italiana ad Ivrea. Lo ha riconfermato il congresso cittadino che si è svolto lunedì 25 gennaio presso la sede di Corso Botta 30, ricordando la sua militanza ed il suo impegno nel movimento sin dal 1994.
Altra riconferma: Tommaso Gilardini, già vicepresidente provinciale del partito, come Delegato al Congresso provinciale, il quale ha ricordato l’importanza di coinvolgere i tanti sindaci iscritti e di area dell’eporediese che “nonostante le ultime elezioni amministrative si siano svolte in un clima politico ostile, sono riusciti a conquistare nuovamente o per la prima volta la fascia tricolore”.
Le cariche sono state riassegnate all’unanimità.
Presente il commissario provinciale del Partito Carlo Giacometto che ha elogiato la presenza sul territorio del coordinamento cittadino evidenziandone l’azione concreta ed incisiva degli ultimi anni, nonostante le note difficoltà di carattere nazionale.
INTERVISTA A GILARDINI
C’è stato il congresso. Quindi Forza Italia allora esiste ancora?
Esiste eccome. Tra le difficoltà, ma esiste. Mi sembra che sul territorio si sia anche visto, negli ultimi anni.
Non credi che occorra ripensare al centrodestra e pure a Forza Italia?
Sicuramente sì, occorre fare dei ragionamenti partendo dal fatto che se si mettessero insieme tutti i partiti di destra vinceremmo le elezioni. Esiste un mercato elettorale, un popolo sfiduciato perché non vede un’alternativa unica e credibile ma dai sondaggi nazionali emerge che il centrodestra unito resterebbe davanti al Pd e al Movimento 5 Stelle.
A Ivrea il centrodestra, dopo averci tanto provato, può ancora avere una storia?
Siamo un’isola felice, e ci è stato riconosciuto dal partito. Abbiamo rappresentanze in consiglio comunale, riusciamo a rappresentare bene l’elettorato, non soffriamo di problemi di vittoriosità, tanto che si è andati a votare senza usare le schede. Non abbiamo mai subito scissioni perché sul territorio c’è sempre stata leadership solida. Forse, nella nostra realtà, abbiamo dimostrato di essere più abituati ai momenti di difficoltà.
Il congresso ci ha dato una carica in più. Abbiamo fatto il punto della situazione, non avendo noi logiche di potere alcuni, riusciamo a ragionare per amicizia, condivisione. In altri partiti ci si accoltellerebbe alle spalle. Noi no.
Quindi vedi delle possibilità per le future elezioni?
Più passa il tempo più l’elettorato cambia. Il target del pensionato di area Pd si estingue. La città si trasforma e si spera che non cambi anche demograficamente col fatto che tanti giovani se ne stanno andando. Io vedo un ricambio e sicuramente la gente vuole cambiare. Il Pd ha fatto disastri a Ivrea, è conclamato, Ha alimentato clientele, un sistema che non funziona più ed è ora di cambiare. Noi alle scorse elezioni siamo arrivati secondi nonostante nei sondaggi nazionale saremmo stati al quarto posto. Mi auguro si riesca a trovare un fronte anti Pd.
Non sempre Forza Italia, però, è allineata con la restante opposizione.Perché?
Dipende su cosa. Sulle questioni macro siamo abbastanza spesso allineati, lo siamo stati soprattutto nell’ultimo periodo, sulle mozioni di sfiducia al Sindaco, sull’esposto alla Prefettura contro la Ballurio, sui grandi temi politici. Poi certo, non possiamo avere la stessa posizione su questioni tecniche. Io sono un liberale, Comotto non lo è, Blasotta nemmeno. Noi siamo in larga parte espressione di un partito, altri di liste civiche o di partiti molto diversi dal nostro. Sulle questioni politiche, dove l’opposizione deve fare politica in maniera un po’ più tattica, stiamo convergendo, e il collante è il disastro del Pd. Noi non ci facciamo pregiudizi. Anche quando è occorso sostenere candidati che hanno svolto bene il loro mestiere in società partecipate abbiamo votato in modo unito. Poi le sensibilità sono diverse.
Sei sicuro che tra un paio di anni non ti ritroverai insieme a Ballurio e a Della Pepa nel Partito della Nazione?
Ogni anno che passa potresti essere a New York o a Washington. Non pensavo nemmeno di candidarmi a Sindaco, tre anni fa. Sicuramente dove ci sarò io o ci saranno altri del mio partito sarò sempre contro la sinistra. Non c’è alcun rischio. Non facciamo distinzione tra sinistra buona o cattiva. Abbiamo capito in questi anni che sono tutti uguali.
Che rapporti hai, o se preferisce, avete, con Tognoli?
Dal punto di vista personale assolutamente cordiali. Dal punto di vista politico scontiamo problemi del passato legati alle suo nomenclature nel centro destra. Abbiamo tentato un’unione ai tempi delle elezioni, non ci siamo riusciti, ma le posizioni sono assolutamente rispettabili. Se andiamo poi al nocciolo delle questioni locali o territoriali la pensiamo allo stesso modo. Penso che i nostri elettori ed i suoi abbiano stesso obiettivo: mandare a casa la sinistra.
E con Comotto?
Abbiamo idee diverse, su tantissime cose, storie formative e politiche diverse,il nostro rapporto è però assolutamente cordiale perché è persona vera, che crede nelle cose che fa e si vede. Abbiamo differenze ideologiche molto marcate ma credo che ci riconosciamo vicendevolmente la passione e l’impegno vero.
Ti senti più vicino a Della Pepa o a Comotto, per l’appunto?
In questo momento sicuramente a Comotto. Se mi chiedete un giudizio sul governo Della Pepa è assolutamente insufficiente.
Alle prossime elezioni ci sarai?
Dipende in che forma, non lo so. Penso che sicuramente, essendo passione per me importanti, se ci sono le condizioni di vita lo farò. Non si può chiedere ad una persona di 28 anni cosa si farà fra due anni. Ho sempre cercato di conciliare passione politica ad impegni lavorativi. Ma sono anni troppo difficili per poter fare delle previsioni. Se sarò nelle condizioni sicuramente ci sarò ma non posso saperlo adesso.
Il tuo rapporto con Borla?
Sono molto contento di elezione di Diego Borla a coordinatore perchè è una persona di cui ho grandissimo rispetto. Ci conosciamo da undici anni, da quando ero coordinatore dei giovani. E’ una persona con la quale è difficile litigare, molto bravo anche nella mediazione. Nel momento in cui non dovrebbe più esserci sarebbe più difficile continuare, è indispensabile per me la sua presenza.